Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13867 del 24 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13867PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (c.d. "DASPO") può essere legittimamente adottato dal Questore, e successivamente convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, nei confronti di un soggetto che abbia tenuto una condotta violenta e pericolosa durante lo svolgimento di una manifestazione sportiva, tale da determinare la sospensione della stessa. La motivazione del provvedimento deve dare conto della sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza, della pericolosità sociale del soggetto e dell'adeguatezza delle prescrizioni imposte, inclusa l'eventuale previsione dell'obbligo di presentazione presso le Forze di Polizia, nonché della durata della misura, senza che sia necessaria un'analitica e dettagliata esplicitazione di tali elementi, essendo sufficiente una motivazione implicita desumibile dalla complessiva valutazione della condotta tenuta dall'interessato e della sua personalità. Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, incidendo sulla libertà personale dell'individuo, deve essere adeguatamente motivato, ma non è necessaria una puntuale e specifica indicazione di tutti gli elementi di giudizio, essendo sufficiente che la motivazione, pur se sintetica, consenta di comprendere le ragioni che hanno condotto all'adozione della misura e alla determinazione della sua durata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Mar - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 11/13 DASPO del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza del 11 maggio 2013;

letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo; sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENTILI Andrea;

letta la requisitoria scritta del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'AMBROSIO Vito, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento dell'atto impugna…

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