Il delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso pluriaggravato si configura quando vi è un accordo tra almeno tre persone, con ripartizione di compiti tra gli associati in relazione alla realizzazione di un programma indeterminato di reati e predisposizione di una struttura organizzativa, anche rudimentale, atta a fornire stabile supporto alle singole deliberazioni criminose. La prova del delitto associativo può desumersi anche dalle modalità esecutive dei reati-scopo, dalla loro ripetizione, dai contatti fra gli autori, dall'uniformità delle condotte, specie se protratte per un tempo apprezzabile, nonché da altri elementi indiziari che, valutati globalmente, dimostrino l'inquadramento del soggetto all'interno della consorteria criminale. L'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152/1991 si applica quando l'attività criminosa è stata posta in essere con modalità di tipo "mafioso", ovvero traendo vantaggio dall'appartenenza al clan e con le modalità tipiche di tale criminosa consorteria, a prescindere dall'effettiva appartenenza del soggetto al sodalizio.