Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21196 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21196PEN

Massima

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Il rilascio di certificati di idoneità al porto d'armi mediante l'utilizzo di timbri e firme false di un medico abilitato costituisce il reato di falsità ideologica in atto pubblico, per il quale può essere disposta la misura cautelare interdittiva dell'esercizio della professione medica, in presenza di gravi indizi di colpevolezza e del concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, anche qualora l'indagato sia stato destinato ad altro incarico o gli sia stato revocato l'incarico di rilascio di tali certificati. La valutazione prognostica sfavorevole sul pericolo di reiterazione non è impedita dalla dismissione dell'ufficio o della funzione nell'esercizio dei quali è stata realizzata la condotta criminosa, essendo sufficiente l'accertamento della non occasionalità della condotta illecita e della piena consapevolezza dell'indagato della lesione del bene giuridico protetto. La motivazione del provvedimento cautelare deve rendere conto della solidità degli indizi di colpevolezza a carico di ciascun indagato, della reale esistenza del pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione di analoghi reati, nonché dell'adeguatezza e proporzionalità della durata della misura interdittiva, con riferimento ai costanti rapporti professionali evidenziati. Le censure difensive relative all'inutilizzabilità delle intercettazioni e delle sommarie informazioni testimoniali sono infondate ove non siano dedotti i presupposti specifici per l'applicazione di tale sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/09/2016 del TRIB. LIBERTA' di GENOVA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere SILVANA DE BERARDINIS;
lette/sentite le conclusioni del PG GIOVANNI DI LEO che ha chiesto il rigetto;
udito il difensore avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza in data 30.9.2016, il Tribunale di Genova, Sez. Riesame disponev…

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