Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12746 del 29 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12746PEN

Massima

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Il concorso nel reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando l'imputato, pur non essendo il diretto autore della richiesta estorsiva, svolge un ruolo di intermediario, accompagnando la persona offesa dal soggetto che formula la richiesta e presenziando all'incontro, essendo a conoscenza delle finalità illecite che animano la condotta. Tale contributo causale è sufficiente a integrare il concorso nel reato, a prescindere dal fatto che l'imputato abbia o meno un interesse diretto nella vicenda estorsiva. Inoltre, la sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 L. n. 203/1991 può essere desunta non solo dalla forza di intimidazione derivante dall'appartenenza dell'imputato a un contesto associativo di tipo mafioso, ma anche dalla finalità di acquisire il controllo del territorio e delle attività economiche, come dimostrato dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche. Infine, il giudizio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e dei pericula libertatis deve essere adeguatamente motivato, senza incorrere in vizi logici o contraddizioni, essendo sufficiente che la motivazione risulti coerente e immune da manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 545/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 18/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO CAIRO;
Sentito il Pubblico Ministero, in persona del dott. Spinaci Sante, Sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 18.6.2015 il Tribunale di Catanzaro, adito ex articolo 309 cod. proc. pen., conferm…

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