Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50049 del 6 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:50049PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio potere di controllo sulla motivazione della sentenza di merito, è tenuto a verificare la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di primo grado, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi in cui la motivazione risulti manifestamente illogica, contraddittoria o carente. Il giudice di legittimità, pertanto, non può sindacare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di primo grado, se non quando queste si rivelino palesemente illogiche o viziate da errori di diritto, dovendo invece limitarsi a verificare la correttezza del percorso logico-giuridico seguito dal giudice di merito nell'applicazione delle norme di legge. In tal senso, il controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito si sostanzia in un giudizio di coerenza e ragionevolezza dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di primo grado, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi in cui la motivazione risulti manifestamente illogica, contraddittoria o carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/07/2017 del TRIBUNALE di NAPOLI;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito, per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN F…

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