Il provvedimento di revoca dell'accreditamento sanitario, adottato dalla Regione competente a seguito di proposta dell'Azienda Sanitaria Locale, deve essere preceduto da un adeguato contraddittorio procedimentale con il soggetto accreditato, al fine di consentirgli di presentare le proprie deduzioni e giustificazioni in merito alle criticità riscontrate e alla proporzionalità della sanzione. La mancata attivazione di tale contraddittorio, in violazione dell'art. 7 della legge n. 241/1990 e dell'art. 6 del regolamento regionale n. 1/2007, determina l'illegittimità del provvedimento di revoca, in quanto la partecipazione del privato è necessaria non solo nella fase istruttoria di accertamento delle irregolarità, ma anche nella successiva fase di valutazione discrezionale della Regione circa l'entità della sanzione da irrogare, in considerazione dell'incidenza dei fatti accertati sul rapporto fiduciario sotteso all'accreditamento. Il rispetto del contraddittorio procedimentale costituisce, pertanto, un principio fondamentale che deve essere garantito in tutte le fasi del procedimento sanzionatorio, a tutela del diritto di difesa del soggetto accreditato e del corretto esercizio del potere amministrativo, anche in relazione alla scelta tra le diverse misure sanzionatorie previste dall'ordinamento.