Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4047 del 29 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4047PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Le dichiarazioni della persona offesa costituitasi parte civile, pur necessitando di un vaglio rinforzato in ordine alla loro attendibilità, possono costituire prova autonoma della responsabilità dell'imputato, senza che sia necessario il riscontro di ulteriori elementi di fatto idonei ad escludere l'intento calunnioso del testimone. Pertanto, il giudice di merito può fondare la condanna dell'imputato sulle dichiarazioni della persona offesa, qualora le stesse risultino coerenti e sorrette da elementi di riscontro, anche se non costituiti da prove autonome del fatto contestato. Inoltre, il contenuto intrinsecamente offensivo delle espressioni attribuite all'imputato è sufficiente ai fini della configurabilità del reato di ingiuria, senza che sia necessario procedere ad un'esegesi particolareggiata delle frasi utilizzate. Infine, il mancato riconoscimento dell'esimente della provocazione è corretto in diritto, qualora il fatto ingiusto che ne costituirebbe il presupposto non sia riferibile al comportamento tenuto dalla persona offesa nei confronti dell'imputato, ma a condotte riguardanti la sfera patrimoniale dell'attività lavorativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza dell'1/10/2014 del Tribunale di Latina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PISTORELLI Luca;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata il Tribunale di Latina ha confermato, anche agli effetti civili, la condanna di…

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