Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18846 del 2 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18846PEN

Massima

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Il reato di scambio elettorale politico-mafioso si configura quando un candidato, consapevole della notoria caratura criminale e del potere di condizionamento elettorale di un esponente di un'associazione mafiosa, stipula con quest'ultimo un patto finalizzato all'acquisizione di voti mediante il ricorso a modalità mafiose, anche in assenza di un'esplicita pattuizione delle concrete modalità di realizzazione dell'impegno. Ciò che rileva è la consapevolezza dei contraenti circa l'effettiva capacità di controllo e di intimidazione del soggetto mafioso, tale da determinare un'alterazione del libero esercizio del diritto di voto, indipendentemente dall'effettivo compimento di atti di prepotenza e sopraffazione nei confronti degli elettori. La prova del ricorso al metodo mafioso può desumersi da indici fattuali, quali la notoria appartenenza del promittente a un'associazione di stampo mafioso e la sua capacità di incidere sul territorio di riferimento con i metodi tipici della mafia, elementi che rendono il suo coinvolgimento appetibile sul piano elettorale e giustificano la scelta del candidato di stipulare l'accordo, nella consapevole, implicita ma logica evidenza delle modalità attraverso le quali verrà veicolato in suo favore il reclutamento elettorale. Ciò che rileva è la logica causale dell'accordo, determinata dalla fama criminale dell'interlocutore e dalla sua possibilità di condizionare l'esercizio del diritto di voto, a prescindere dall'effettivo rispetto degli impegni assunti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS)
avverso l'ordinanza del 14/09/2017 del TRIB. LIBERTA' di SALERNO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANNA CRISCUOLO;
sentite le conclusioni del PG ROBERTO ANIELLO, che conclude per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore, avv. (OMISSIS), che insiste nell'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. In parziale riforma dell'ordinanza del 5 agosto 2017, con la quale il G.i.p. del Tribunale di Salerno aveva applicato a (…

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