La legittimazione e l'interesse ad agire in giudizio per l'impugnazione di atti amministrativi che incidono sul territorio, come titoli edilizi o autorizzazioni per impianti produttivi, richiedono la dimostrazione di una situazione di interesse differenziato e qualificato rispetto alla generalità dei consociati. Per gli enti collettivi, la legittimazione sussiste solo se l'ente persegue statutariamente in modo non occasionale obiettivi di tutela dell'interesse ambientale o territoriale leso, possiede un adeguato grado di rappresentatività e stabilità, e ha un'area di afferenza ricollegabile alla zona interessata dall'intervento. L'ente non può essere costituito al solo scopo di proporre il ricorso. Per i singoli soggetti, la mera "vicinitas", ovvero lo stabile insediamento nelle vicinanze dell'intervento, crea una presunzione di sussistenza dell'interesse ad agire, che tuttavia può essere superata dalla contestazione della controparte, richiedendo allora la prova concreta di un pregiudizio almeno potenziale derivante dall'intervento. L'onere della relativa dimostrazione grava sul soggetto che agisce in giudizio. In mancanza della dimostrazione dell'interesse ad agire, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, indipendentemente dalla fondatezza dei motivi di impugnazione nel merito.