Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 39265 del 25 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39265PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale, anche se commesso in ambito familiare, non può essere considerato di minore gravità ai sensi dell'art. 609-bis, comma 3, c.p. quando le modalità esecutive sono caratterizzate da una elevata violenza fisica, da una grave compressione della libertà sessuale della vittima e da una condizione di soggezione psicologica, derivante da un contesto di maltrattamenti e sopraffazione, tali da escludere l'applicabilità dell'attenuante. Ai fini della valutazione della minore gravità del fatto, rilevano esclusivamente gli elementi indicati nell'art. 133, comma 1, c.p., senza che possano assumere rilievo i comportamenti successivi della persona offesa, come la riconciliazione con l'autore del reato, in quanto tali elementi attengono alla capacità a delinquere dell'imputato e sono utilizzabili solo per la commisurazione complessiva della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - rel. Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/12/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa NARDIN MAURA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa MIGNOLO OLGA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
nessun difensore e' presente.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 11…

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