Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30062 del 23 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30062PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. sussiste quando vi sia la prova di una condotta abituale di violenze e vessazioni, anche in assenza di lesioni gravi, purché risulti accertata l'esistenza di un contesto di sopraffazione e prevaricazione fisica e morale nei confronti del familiare, anche sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, se adeguatamente valutate e riscontrate da altri elementi probatori, senza che sia necessaria la dimostrazione di una condotta abituale di violenze fisiche. La pena irrogata deve essere commisurata alla gravità della condotta tenuta dall'imputato, senza che possa ritenersi eccessiva una condanna a un anno e due mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 5 dicembre 2011 emessa dalla Corte d'appello di Roma;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la de…

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