Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10626 del 11 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10626PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza della gravità indiziaria ai fini dell'applicazione di una misura cautelare per il reato di associazione di tipo mafioso, non può fondare tale valutazione esclusivamente su elementi probatori relativi a periodi precedenti a provvedimenti giudiziari di assoluzione o archiviazione intervenuti nei confronti dell'indagato. Infatti, l'accertamento definitivo dell'insussistenza del vincolo associativo in determinati periodi preclude di considerare tali precedenti elementi come prova della continuità della partecipazione all'associazione mafiosa, essendo necessario che il nuovo accertamento si basi su elementi probatori nuovi e diversi, riferiti a periodi successivi all'ultimo provvedimento di proscioglimento. La motivazione del provvedimento cautelare non può pertanto limitarsi a richiamare in modo indistinto tutti gli elementi probatori, senza distinguere quelli relativi a periodi precedenti alle pronunce favorevoli all'indagato, ma deve individuare concretamente le condotte e gli elementi di prova che, successivamente a tali provvedimenti, fondano la gravità indiziaria, non essendo sufficiente il mero richiamo alla pluralità di procedimenti penali a carico dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza 5-7 giugno 2018 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria.
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DALL'OLIO Marco, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentito il difensore dell'indagato - Avv. (OMISSIS) del Foro di Reggio Ca…

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