Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39112 del 24 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39112PEN

Massima

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La gravità indiziaria per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere può essere desunta da una pluralità di elementi convergenti, quali la modalità circospetta dell'avvicinamento al luogo, la presenza di un impianto di videosorveglianza, il possesso di chiavi di accesso, il rinvenimento di sostanze stupefacenti, armi e munizioni in luoghi ben visibili, nonché la pregressa frequentazione del sito, anche se l'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, non consentendo così di valutare eventuali elementi a suo discarico. Tali circostanze, nel loro complesso, possono fondare un giudizio di elevata probabilità della riferibilità dei reati contestati all'indagato, giustificando l'adozione della misura cautelare più grave in ragione del concreto pericolo di reiterazione della condotta criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CONTI Giovan - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 04/03/2014 del Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale D'AMBROSIO Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Catanzaro - adito ex articolo 309 c…

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