Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35518 del 11 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:35518PEN

Massima

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Il termine di ventiquattro ore previsto dalla legge per proporre reclamo avverso il provvedimento del magistrato di sorveglianza in tema di permessi premio è costituzionalmente illegittimo, in quanto irragionevolmente ed eccessivamente breve per predisporre adeguatamente la difesa, in violazione dei principi di eguaglianza, di difesa e del giusto processo. La Corte costituzionale ha pertanto dichiarato l'illegittimità della norma, stabilendo che il termine per proporre il reclamo debba essere di quindici giorni dalla comunicazione del provvedimento, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto di difesa del detenuto. Il giudice di sorveglianza, nel valutare l'ammissibilità del reclamo, deve pertanto applicare il termine di quindici giorni previsto dalla pronuncia della Corte costituzionale, anziché il termine di ventiquattro ore originariamente stabilito dalla legge, in quanto quest'ultimo è stato riconosciuto come irragionevole e lesivo dei diritti fondamentali della persona detenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/11/2019 del TRIB. SORVEGLIANZA di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere SANTALUCIA GIUSEPPE;
lette le conclusioni del PG Dott. (Ndr: testo originale non comprensibile), che ha chiesto la restituzione degli atti alla Corte Cost. regionale.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di sorveglianza di Firenze, con provvedimento del 19 novembre 2019, ha dichiarato inammissibile il reclamo di (OMISSIS), detenuto presso la Casa circondar…

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