Il proprietario di un immobile contenente materiali in cemento-amianto ha l'obbligo di verificare periodicamente le condizioni di integrità di tali materiali e, in caso di precarietà e pericolosità, di attivarsi per la loro bonifica, anche attraverso la rimozione, secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Tale obbligo sussiste indipendentemente dall'attività svolta nell'immobile, essendo volto a tutelare la salute pubblica dal rischio di esposizione all'amianto. La valutazione dello stato di conservazione dei materiali contenenti amianto, effettuata mediante l'applicazione di un indice di degrado che tiene conto di parametri oggettivi, tra cui la vetustà del manufatto, costituisce un criterio ragionevole e proporzionato per determinare la necessità e la tempistica degli interventi di bonifica, in conformità ai principi di precauzione e di tutela dell'ambiente e della salute. L'ordine di bonifica emesso dall'autorità competente, sulla base di tale valutazione, rientra nella competenza dirigenziale ordinaria e non in quella sindacale straordinaria, non ricorrendo i presupposti per l'adozione di provvedimenti contingibili e urgenti.