Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10274 del 16 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10274PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel pronunciare sentenza di assoluzione per incapacità di intendere e di volere al momento del fatto, è tenuto a valutare anche la persistente pericolosità sociale dell'imputato infermo di mente, al fine di disporre l'applicazione obbligatoria della misura di sicurezza prevista dall'art. 222 c.p. Tale valutazione non può essere omessa, pena la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. d) c.p.p. per mancata assunzione di una prova essenziale ai fini del giudizio di pericolosità sociale, presupposto per l'applicazione della misura di sicurezza. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto dal pubblico ministero avverso la sentenza di assoluzione, che denunci tale vizio, deve essere convertito in appello ai sensi dell'art. 569, comma 3 c.p.p., salvo che risulti inequivoca la volontà del pubblico ministero di avvalersi dello strumento del ricorso per saltum.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI TRENTO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/12/2018 del TRIBUNALE di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARCO VANNUCCI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TAMPIERI LUCA, che conclude chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
OSSERVA…

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