Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11014 del 8 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11014PEN

Massima

Massima ufficiale
Non è ipotizzabile una causa di incompatibilità (non prevista dall'art. 34 cod. proc. pen.) del giudice dell'esecuzione rispetto a quello che in sede di cognizione abbia pronunziato sentenza di condanna, posto che la competenza del giudice dell'esecuzione promana inderogabilmente dalla sua identificazione con il giudice della fase cognitiva e che, nell'ambito di detta competenza, non può configurarsi alcuna divaricazione fra l'intervenuto giudicato e l'oggetto della deliberazione da adottarsi in "executivis". (Fattispecie in tema di revoca dell'indulto, su cui è stato chiamato a pronunciarsi lo stesso giudice della cognizione).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 213/2012 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 08/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

lette le conclusioni del PG. Dott. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibilita' del ricorso;

rilevato la regolarita' degli avvisi di rito.

RITENUTO IN FATTO

Con il provvedimento indicato in epigrafe, la Corte d'appello di L'Aquila h…

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