Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39942 del 29 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39942PEN

Massima

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Il reato di diffamazione e ingiurie non è scriminato dalla circostanza che le espressioni offensive siano state pronunciate nell'ambito di una controversia civilistica tra le parti, in quanto le offese non possono essere considerate scritti o memorie difensionali giudiziari ai sensi dell'art. 599 c.p. La Corte di Cassazione, nel confermare la sentenza di condanna, ha ritenuto che la motivazione della Corte d'Appello fosse completa ed esauriente, senza vizi logici, respingendo le censure del ricorrente che si limitava a riproporre la propria versione dei fatti già esclusa dai giudici di merito. La Corte ha quindi affermato il principio per cui le espressioni offensive, anche se originate da controversie di natura civilistica, non possono essere considerate scriminate ai sensi dell'art. 599 c.p. qualora non rientrino nell'ambito di scritti o memorie difensionali giudiziari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

MO. VI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/05/2006 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FEDERICO RAFFAELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del dott. Santi Consolo che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITIENE IN FATTO EI DIRITTO

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