Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27077 del 26 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27077PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. richiede la prova di una condotta abituale e sistematica di sopraffazione e prevaricazione, tale da cagionare sofferenze fisiche e morali alla vittima, che non può essere esclusa dalla mera circostanza che i comportamenti si inseriscano in un contesto di conflittualità familiare. Tuttavia, l'ipotesi di tentativo di esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui agli artt. 56 e 393 c.p. presuppone l'esistenza di un diritto azionabile in sede civile che la parte intendesse far valere con modalità violente e minacciose, circostanza che deve essere specificamente motivata dalla sentenza, non potendo desumersi automaticamente dalla mera pretesa di farsi trasferire ratei pensionistici o quote di proprietà immobiliare. Pertanto, in assenza di tale motivazione, il fatto deve ritenersi insussistente, con conseguente annullamento senza rinvio della relativa condanna e rideterminazione della pena complessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza 288/2014 del 4/12/2014 della CORTE DI APPELLO DI CAMPOBASSO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MASSIMO GALLI che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito l'avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

MOTIVI DE…

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