Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7981 del 29 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:7981PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nell'ambito del procedimento cautelare, può confermare il provvedimento impugnato anche per ragioni diverse da quelle indicate nella motivazione del provvedimento stesso, esercitando pienamente il proprio potere cognitivo e valutativo. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare adeguatamente conto delle ragioni che hanno indotto il giudice alle scelte effettuate, valutando in concreto la sussistenza delle esigenze cautelari previste dall'art. 274 c.p.p., senza che sia necessario il concorso di tutti i parametri indicati dalla norma. Ai fini della conferma della misura cautelare, è sufficiente che il giudice rilevi la ricorrenza di una sola delle esigenze cautelari, come il pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla condanna per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p. e dall'accertata perdurante adesione dell'imputato all'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 680/2011 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 27/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. BAGLIONE Tindari che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1.0-La Corte di Assise di appello di Reggio Cala…

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