Il reato di frode informatica di cui all'art. 640-ter c.p. può essere integrato anche in relazione all'utilizzo di schede elettroniche clonate per intervenire sui dati di un sistema telematico al fine di procurarsi un ingiusto profitto, a prescindere dalla mera non conformità degli apparecchi di gioco d'azzardo rispetto alla normativa amministrativa di cui all'art. 110 TULPS. L'eliminazione del riferimento alle sanzioni penali previste per il gioco d'azzardo nel citato art. 110 TULPS non comporta l'applicazione del principio di specialità, in quanto il concorso tra la fattispecie penale e quella amministrativa non è apparente ma formale, essendo i fatti descritti dalle norme radicalmente diversi. Pertanto, la condotta di clonazione delle schede elettroniche, idonea a integrare gli elementi del reato di frode informatica, non può essere ricondotta alla sola violazione amministrativa prevista per gli apparecchi non conformi, essendo sanzionabile anche penalmente ai sensi dell'art. 640-ter c.p.