Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15772 del 15 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15772PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La qualità di persona offesa da reato prevale sulla posizione di indagato per reato connesso o interprobatoriamente collegato, sicché le dichiarazioni rese dalla persona offesa sono pienamente utilizzabili ai fini dell'applicazione di misure cautelari, anche quando quest'ultima risulti indagata in un separato procedimento per il reato di associazione di tipo mafioso cui apparterrebbe anche l'indagato destinatario della misura. Ciò in quanto la comune appartenenza a un medesimo sodalizio criminoso non esclude la possibilità che taluni dei suoi membri commettano reati in danno degli altri, avvalendosi delle condizioni favorevoli derivanti da tale appartenenza. Inoltre, le dichiarazioni della persona offesa registrate dalla polizia giudiziaria, pur essendo inutilizzabili come prova in sede processuale, possono essere pienamente valorizzate in sede cautelare. L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 del d.l. n. 152/1991 sussiste quando la condotta estorsiva sia connotata da modalità tipiche dell'intimidazione mafiosa, idonee a ingenerare nel soggetto passivo il convincimento dell'ineluttabilità della sottomissione alla pretesa estorsiva, a prescindere dal fatto che tale risultato non sia poi concretamente raggiunto per la particolare capacità di resistenza della vittima o per altre cause indipendenti dalla volontà degli agenti. Pertanto, il comportamento della persona offesa, che inizialmente si sia rifiutata di sottoscrivere le proprie dichiarazioni per timore di ritorsioni mafiose, assume rilevanza sintomatica della sussistenza dell'aggravante, senza che possa assumere decisivo ralore la successiva condotta della stessa persona offesa che si sia mostrata non particolarmente intimidita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BA. SA. GI. n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10 novembre 2008 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DUBOLINO Pietro;

Sentite le conclusioni del P.G. Dott. FRATICELLI, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso, e sentito per il ricorrente, l'avv. OCCHIUTO, il quale ha insistito per l'accoglimento.

RILEVATO IN FATTO

- che con…

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