Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38096 del 13 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38096PEN

Massima

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Il tentativo di reato non può essere escluso dalla mera volontà dell'agente di interrompere l'azione criminosa, quando tale interruzione sia stata determinata da fattori esterni che hanno reso impossibile o gravemente rischiosa la prosecuzione dell'azione. Ai fini della configurabilità della desistenza volontaria, ai sensi dell'art. 56, comma 3, c.p., è necessario che l'interruzione dell'azione delittuosa sia frutto di una libera e autonoma scelta dell'agente, indipendente da condizionamenti esterni che ne abbiano determinato l'abbandono. Pertanto, la desistenza volontaria non ricorre quando l'autore del reato interrompe la condotta criminosa solo a seguito dell'intervento della persona offesa o di altri soggetti, i quali abbiano reso impossibile o gravemente rischiosa la prosecuzione dell'azione delittuosa. In tali ipotesi, la condotta dell'agente integra il tentativo di reato, non la desistenza volontaria, in quanto l'interruzione dell'azione non è frutto di una libera e autonoma scelta, ma è imposta da fattori esterni. Ciò vale anche nel caso di tentato furto, in cui l'abbandono dell'azione criminosa determinato dall'intervento della persona offesa o di terzi non consente di configurare la desistenza volontaria, ma integra il tentativo di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matil - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/11/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa MATILDE BRANCACCIO;
udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa CESQUI ELISABETTA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, datato 19.11.2018, la Corte d'Appello di Napoli, in parziale riforma della se…

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