Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25618 del 9 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:25618PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, può disporre la confisca di beni quando risulti accertata la sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal proposto e i redditi dichiarati, in assenza di idonea prova della legittima provenienza della provvista utilizzata per l'acquisto, anche qualora l'acquisto sia avvenuto in epoca precedente rispetto al periodo in cui è stata accertata la pericolosità sociale del proposto. Infatti, il controllo di legittimità del provvedimento di confisca in sede di legittimità è limitato alla verifica della motivazione, che deve essere logica e coerente, senza estendersi all'adeguatezza delle argomentazioni o alla congruenza del discorso giustificativo, salvo i casi di motivazione inesistente o meramente apparente. Pertanto, il giudice di merito non è tenuto a fornire una puntuale ricostruzione della capacità reddituale del proposto per ogni singolo anno precedente all'acquisto dei beni, essendo sufficiente che abbia adeguatamente motivato l'incongruenza tra il valore dei beni e i redditi dichiarati, anche in relazione a proventi occasionali o a donazioni, senza che il ricorrente possa utilmente contestare la valutazione discrezionale operata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierlui - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

Dott. SILVESTRI P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Catanzaro il 17/04/2019;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dr. Pietro Silvestri;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Picardi Antonietta, che ha chiesto che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Catanzaro ha confermato il decreto emesso dallo stesso Tribun…

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