Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15946 del 16 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:15946PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., si configura quando l'agente sottopone la persona offesa, legata da vincolo familiare o di convivenza, a un sistema di vessazioni fisiche e morali, caratterizzato dalla abitualità e dalla sistematicità delle condotte, tali da cagionare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima. La circostanza aggravante della minorata difesa, di cui all'art. 61, n. 5, c.p., è integrata quando l'agente approfitta delle condizioni di debolezza fisica o psichica della persona offesa, che la rendono incapace di opporre effettiva resistenza. La circostanza aggravante dei futili motivi, di cui all'art. 61, n. 1, c.p., sussiste quando le condotte di maltrattamento sono determinate da ragioni di scarso rilievo, prive di qualsiasi giustificazione, che rivelano nell'agente una particolare abiettezza e perversità di intenti. Il reato di sequestro di persona, di cui all'art. 605 c.p., ricorre quando l'agente priva arbitrariamente la vittima della propria libertà personale, anche per un breve lasso di tempo, al fine di sottometterla al proprio potere e di cagionarle un danno. Nell'ipotesi di concorso formale di reati, il giudice deve determinare la pena complessiva sulla base di quella da infliggere per il reato più grave, aumentandola per il reato meno grave già oggetto di condanna definitiva, senza che ciò determini incompatibilità con l'applicazione della recidiva. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento ai precedenti penali dell'imputato, senza necessità di esaminare tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4650/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 30/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott. A. Galasso, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza deliberata i…

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