Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18931 del 5 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18931PEN

Massima

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Il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all'art. 603-bis c.p. si configura quando il datore di lavoro, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, li sottopone a condizioni di sfruttamento, consistenti nella corresponsione di una retribuzione palesemente difforme dai minimi contrattuali, nell'imposizione di orari di lavoro eccessivi e nell'alloggio in condizioni igieniche degradanti. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla coscienza e volontà di sfruttare la manodopera, traendo vantaggio economico dalla situazione di vulnerabilità dei lavoratori, anche se il datore di lavoro versa egli stesso in condizioni di disagio. I giudici di merito, nel valutare la prova, possono ritenere maggiormente attendibili le dichiarazioni rese dai lavoratori in sede di accertamenti rispetto a quelle raccolte successivamente in sede difensiva, purché tale preferenza sia logicamente e adeguatamente motivata. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è limitato alla verifica della coerenza strutturale della sentenza, senza possibilità di sovrapporre la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito in ordine all'affidabilità delle fonti di prova. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è immune da vizi motivazionali quando la decisione sia sorretta da un'adeguata valutazione della gravità del fatto e dell'assenza di elementi positivamente valorizzabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosar - rel. Consigliere

Dott. MARI Attilio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/03/2022 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIAROSARIA BRUNO.
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. Con sentenza emessa in data 9 marzo 2022, la Corte di appello di Brescia ha confermato la pronuncia di condanna emessa a carico di (OMISSIS), all'esito di giudizio abbreviato, per il reato di cui all'art:. 603-bis, commi 1, n. 1) e 2), 3 n. il), …

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