Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32559 del 19 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32559PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra reati associativi e reati-fine non è automatico, ma richiede la verifica della preordinazione unitaria delle diverse condotte da parte del soggetto agente, almeno nelle loro linee essenziali, al momento dell'ingresso nel sodalizio criminoso. Pertanto, non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio e finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. L'unicità del disegno criminoso, presupposto indefettibile per l'operatività dell'istituto della continuazione, deve manifestare una ridotta pericolosità sociale e giustificare il trattamento sanzionatorio più mite rispetto al cumulo materiale. Pertanto, il mero riferimento all'arco temporale di commissione dei reati o all'appartenenza al medesimo contesto organizzativo non è di per sé sufficiente a riconoscere la continuazione, in assenza di elementi concreti che dimostrino la programmazione unitaria delle diverse condotte delittuose almeno nelle loro linee essenziali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/11/2019 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere LIUNI TERESA;
lette le conclusioni del Procuratore generale, EPIDENDIO TOMASO, il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16/11/2019 il GIP del Tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha respinto l'istanza di (OMISSIS), diretta al riconoscimento della …

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