Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49599 del 16 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:49599PEN

Massima

Il concorso nel reato di falsa testimonianza non può essere affermato sulla base di meri sospetti o indizi, ma richiede la prova certa oltre ogni ragionevole dubbio che l'imputato abbia effettivamente determinato o concordato con il testimone la commissione del reato. Ove tale prova non sia raggiunta, l'imputato deve essere assolto per non aver commesso il fatto, anche qualora risulti possibile o probabile un suo coinvolgimento indiretto o una sua condotta suggestiva nei confronti del testimone, in epoca distante dalla deposizione falsa. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale, è tenuto a motivare in modo esaustivo e logico l'assenza di prova certa del concorso, senza contraddizioni interne, al fine di escludere la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato in capo all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale presso la Corte di appello di Firenze;
avverso la sentenza del 9/10/2014 della Corte di appello di Firenze;
nel procedimento penale nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l&#…

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