Il procedimento di delimitazione del demanio marittimo previsto dall'art. 32 del codice della navigazione costituisce una garanzia fondamentale a tutela della proprietà privata, in quanto consente di accertare in contraddittorio con gli interessati la natura demaniale o privata di un'area. In assenza di tale procedimento, l'autorità marittima non può legittimamente esercitare i propri poteri di polizia su un'area che risulti privata in base a idonea documentazione, come un atto pubblico di compravendita. Il mancato rispetto di tale garanzia partecipativa rende illegittimi i provvedimenti adottati sulla base di un testimoniale di Stato che accerti l'appartenenza di un'area al demanio marittimo, anche qualora emergano successivamente elementi a favore della natura demaniale, in quanto la previa definizione della titolarità del bene in contraddittorio con i privati costituisce un presupposto imprescindibile per l'esercizio dei poteri di polizia demaniale. Tale principio, affermato in precedenti pronunce giurisdizionali aventi ad oggetto la medesima località, deve trovare applicazione anche nel caso in esame, in quanto l'unicità del testimoniale di Stato del 1995 relativo all'intera zona impone l'annullamento di tutti i provvedimenti adottati sulla sua base, al fine di evitare un contrasto con i giudicati pregressi.