Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51298 del 1 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51298PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia di un male ingiusto, coarta la volontà della persona offesa a compiere o omettere un atto, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. La minaccia deve essere idonea a incutere timore e a coartare la volontà di una persona di normale impressionabilità, a prescindere dall'effettiva intimidazione del soggetto passivo. Ai fini della configurabilità del reato, rilevano la personalità sopraffattrice dell'agente, le circostanze ambientali in cui opera, l'ingiustizia della pretesa, nonché le particolari condizioni soggettive della vittima, in quanto maggiore è la sua vulnerabilità, maggiore è la potenzialità coercitiva di comportamenti anche "velatamente" minacciosi. La recidiva, pur se ritenuta subvalente o equivalente alle attenuanti, conserva i suoi effetti ulteriori sul regime sanzionatorio, salvo che il giudice ne abbia espressamente escluso la rilevanza per mancanza di indici di maggiore colpevolezza e pericolosità dell'imputato. La testimonianza indiretta che faccia riferimento, per la conoscenza dei fatti, ad un imputato è utilizzabile anche in assenza dell'esame della fonte primaria, purché se ne dia adeguatamente conto della credibilità e veridicità del dichiarato, in quanto l'impossibilità di esaminare la fonte diretta costituisce una causa oggettiva esterna, normativamente regolata, che legittima la deroga al principio del contraddittorio nella formazione della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21 ottobre 2015 della Corte di Appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CASELLA Giuseppina che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore Avv. (OMISSIS), del Foro di Brescia per l'imputato ricorrente ch…

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