Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare la carenza di giurisdizione del Giudice Amministrativo in ordine alla domanda di risarcimento del danno conseguente alla reiterazione del vincolo urbanistico preordinato all'esproprio, afferma il principio secondo cui la questione relativa all'indennizzo dovuto al privato proprietario in dipendenza della reiterazione dei vincoli preordinati all'esproprio di aree costituisce una ipotesi di "indennità in conseguenza dell'adozione di atti di natura espropriativa ed ablativa", la cui cognizione è devoluta al Giudice Ordinario, in applicazione dell'art. 34, comma 3, lett. b) del D.Lgs. 80/1998 e dell'art. 39 del D.P.R. 327/2001. Tale principio si fonda sulla giurisprudenza consolidata delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n. 11097/2006) e dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (sentenza n. 7/2007), le quali hanno chiarito che la domanda di risarcimento del danno derivante dalla reiterazione del vincolo espropriativo rientra nella competenza del Giudice Ordinario, in quanto attiene all'indennità conseguente ad atti di natura ablativa, e non del Giudice Amministrativo. Pertanto, il Tribunale Amministrativo Regionale, pur rilevando la carenza di giurisdizione, dispone la compensazione delle spese di giudizio, considerato che il ricorso era stato proposto quando la giurisprudenza sul punto non si era ancora consolidata.