Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49288 del 21 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49288PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e della confisca dei beni può essere disposta nei confronti di un soggetto qualora risulti la sua appartenenza ad un'associazione di tipo mafioso, desumibile da elementi quali intercettazioni di conversazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e precedenti penali, nonché dalla sproporzione tra i redditi leciti e il patrimonio accumulato, indice di un arricchimento illecito derivante dall'attività criminale. In tali casi, il giudice è tenuto a motivare in modo congruo ed esaustivo, valorizzando tutti gli indizi a carico del proposto e confutando le eventuali circostanze addotte a discolpa, senza che sia possibile in sede di legittimità una diversa rilettura degli elementi di fatto, essendo preclusa al giudice di Cassazione la sostituzione della propria valutazione a quella compiuta nei precedenti gradi di merito. La motivazione non può essere censurata per vizi logici o di illogicità manifesta, ma solo per carenza assoluta o mera apparenza, non integrando il ricorso per Cassazione un mezzo di impugnazione ordinario avverso il decreto di applicazione delle misure di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso il decreto n. 44/2014 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 05/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ESPOSITO Aldo;
lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. BIRRITTERI Luigi, che chiedeva dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con Decreto 5 dicembre 2014, n. 67, la Corte di appello di Reggio Calabria confermava due distinti decreti emessi il 0…

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