Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza breve n. 7737 del 2022

ECLI:IT:TARNA:2022:7737SENB

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'articolo 36 del d.P.R. n. 380 del 2001, nel disciplinare l'accertamento di conformità, ossia lo strumento attraverso cui si consente la sanatoria di opere realizzate in assenza di titolo edilizio ma conformi alla normativa applicabile, richiede che gli interventi abusivi siano conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al tempo della realizzazione dell'opera, sia al momento della presentazione della istanza di sanatoria. Tale verifica della "doppia conformità" deve considerarsi principio fondamentale nella materia del governo del territorio, in quanto adempimento finalizzato a garantire l'assoluto rispetto della disciplina urbanistica ed edilizia durante tutto l'arco temporale compreso tra la realizzazione dell'opera e la presentazione dell'istanza volta ad ottenere l'accertamento di conformità. L'esigenza di tutela sottesa all'art. 36 D.P.R. n. 380 del 2001 è quella di evitare interventi repressivi, qualora l'illecito in concreto commesso sia lesivo del solo interesse pubblico (strumentale) della sottoposizione al previo controllo amministrativo dell'attività edilizia, senza alcuna violazione della disciplina sostanziale regolante l'attività di trasformazione edilizia ed urbanistica del territorio. In tali ipotesi, è ammessa la permanenza delle opere abusive, mediante la formazione postuma del titolo edilizio idoneo a sanare l'abuso (formale) precedentemente commesso. Attraverso la sanatoria, dunque, si ripristina la legalità formale violata, rilasciando all'istante il medesimo titolo edilizio che lo stesso avrebbe ben potuto ab origine acquisire, alla luce della disciplina vigente al momento non solo della presentazione della domanda di sanatoria, ma anche della realizzazione delle opere. La prospettiva formale da cui si è mosso il legislatore nell'introduzione dell'accertamento della cd. doppia conformità esclude che possano condividersi i dubbi di costituzionalità relativi all'art. 36 del d.P.R. n. 380 del 2001, dovendo il giudice limitarsi a verificare la legittimità del diniego tacito, tenendo conto della natura vincolata del potere di valutazione comunque per silentium espresso dall'amministrazione, dalla quale sono esclusi spazi di discrezionalità. Pertanto, gli interventi realizzati con specifico riguardo all'unità abitativa del ricorrente, che comportano modificazioni del prospetto e della sagoma, nonché della distribuzione interna dei locali, senza aumenti di cubatura o di volumetria, sono conformi alla disciplina urbanistico-edilizia vigente sia al momento della realizzazione che al momento della formulazione dell'istanza, rientrando nelle categorie di interventi edilizi ammessi nella zona di riferimento e non soggetti al regime del permesso di costruire ai sensi dell'art. 10 del d.P.R. 380/2001.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/12/2022

N. 07737/2022 REG.PROV.COLL.

N. 02439/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 2439 del 2022, integrato da motivi aggiunti, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Acerra, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

Per quanto riguarda il ricorso introduttivo:

dell'Ordinanza di demolizione n. 6 del 3.2.2022;

Per quanto riguarda i motivi aggiunti depositati il 10/11/2022:

del silenzio rigetto formatosi sull'istanza di accertamento di conformità presentata ai sensi dell'art.…

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