Il gestore di un servizio di trasporto pubblico locale, affidato in concessione dall'amministrazione competente, è tenuto al rispetto del programma di esercizio concordato, non potendo di propria iniziativa apportare variazioni al percorso autorizzato, anche qualora ciò sia finalizzato a superare temporanee difficoltà operative, in quanto tali modifiche, se non preventivamente autorizzate, comportano una diminuzione dell'offerta del servizio, sanzionabile ai sensi del contratto di affidamento. L'obbligo di esperire preliminarmente un tentativo di composizione amichevole del contrasto, previsto dal contratto per le controversie sulla gestione ed esecuzione del contratto, non si applica ai procedimenti di irrogazione di sanzioni pecuniarie, per i quali è sufficiente il rispetto del principio del contraddittorio. La sanzione pecuniaria prevista per la "variazione del programma di esercizio da cui deriva una diminuzione dell'offerta" non può essere ridotta alla minore sanzione prevista per le "lievi infrazioni", qualora l'omissione di una fermata autorizzata abbia effettivamente comportato una diminuzione dell'offerta del servizio, non potendosi escludere a priori la presenza di utenti in attesa presso la fermata soppressa.