Consiglio di Stato sentenza n. 1052 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:1052SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. Il provvedimento comunale di diniego del permesso di costruire in sanatoria non può essere considerato alla stregua di un provvedimento di rilascio del titolo edilizio, in quanto la nota comunale che aveva precedentemente comunicato l'"approvazione della pratica e la richiesta di documentazione per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria" non integra il rilascio del titolo, ma rappresenta solo un atto endoprocedimentale volto all'acquisizione di ulteriori elementi istruttori, come confermato dal richiamo alla sospensione dei termini di cui all'art. 20 del d.p.r. n. 380/2001. Pertanto, il Comune era legittimato a pronunciarsi in senso negativo sulla base di ulteriori elementi emersi nel corso dell'istruttoria, senza che ciò configurasse un provvedimento di autotutela. 2. L'art. 8 delle norme tecniche di attuazione del piano di recupero del centro storico, che consente "una tantum la costruzione di un servizio igienico e conseguente disimpegno di accesso, per unità immobiliare, del volume netto complessivo di metri cubi 25", deve essere interpretato nel senso che tale incremento volumetrico non può essere cumulato tra più unità immobiliari, ma è previsto per ciascuna unità abitativa. Pertanto, il diniego è legittimo laddove la variante progettuale prevedeva un ulteriore incremento volumetrico oltre quello già utilizzato per una delle unità dell'immobile. 3. L'art. 8 delle norme tecniche di attuazione, che vieta la modifica delle "facciate principali" degli edifici, deve essere applicato anche nel caso in cui la variazione riguardi una parte della facciata posta ad un livello arretrato rispetto ai piani sottostanti, in quanto le facciate devono essere considerate nel loro insieme, a prescindere dalla distanza dalla strada pubblica. 4. L'istanza di accesso agli atti relativi a procedimenti analoghi, volta a dimostrare una eventuale disparità di trattamento nell'applicazione dell'art. 8 delle norme tecniche di attuazione, non può essere accolta in quanto configurerebbe un controllo generalizzato sull'attività amministrativa del Comune, estraneo alla finalità del diritto di accesso, che richiede invece la dimostrazione di un interesse concreto e differenziato.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/02/2021

N. 01052/2021REG.PROV.COLL.

N. 10001/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10001 del 2014, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via A. Bertoloni, 44;

contro

Comune di Torre de' Passeri, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Lago Tana, 59;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'Abruzzo sezione staccata di Pescara (Sezione Prima) n. 00279/2014, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i…

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