Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9247 del 2 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9247PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve effettuare un'adeguata e logica motivazione, non censurabile in sede di legittimità, che dia conto delle ragioni per le quali i dati fattuali acquisiti, anche se equivoci o suscettibili di diverse interpretazioni, non siano idonei a supportare l'ipotesi accusatoria. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione in tema di provvedimenti cautelari è infatti limitato al riscontro dell'esistenza di una motivazione che rispetti i canoni logici e le norme del codice di rito in relazione alla ricorrenza dei presupposti normativi per l'emissione del provvedimento, senza poter procedere a una rilettura e diversa valutazione dei dati fattuali, attività riservata al giudice di merito nell'esercizio del suo potere discrezionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli;

nel procedimento a carico di:

CA. GI. ;

avverso l'ordinanza 5/6/2008 del Tribunale di Napoli;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l…

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