Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39058 del 23 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39058PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La continuazione tra più reati, ai fini dell'applicazione del relativo istituto, sussiste quando le diverse condotte delittuose, pur non essendo preventivamente progettate dall'agente nel loro complesso, risultino comunque accomunate da una medesima finalità criminosa, da una sostanziale omogeneità di tipologia e modalità esecutive, nonché da una limitata distanza temporale, senza che sia necessaria la prova di una pianificazione unitaria ab origine. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali requisiti, è tenuto ad acquisire d'ufficio le sentenze di condanna relative ai singoli reati, al fine di disporre di tutti gli elementi necessari per una corretta ricostruzione del complessivo disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. GIRONI Emilio Giovanni - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FE. CA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 26/02/2007 TRIBUNALE di PARMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GIRONI EMILIO GIOVANNI;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Galasso per il rigetto.

LA CORTE

Vista l'ordinanza in epigrafe, che ha rigettato l'istanza di applicazione della continuazione in sede esecutiva proposta da Fe. Ca. sull'assunto che le diverse cond…

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