Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48229 del 4 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:48229PEN

Massima

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Il tentativo di frode nell'esercizio del commercio di cui all'art. 515 c.p. si configura anche in assenza di atti prodromici alla vendita, essendo sufficiente l'accertamento della destinazione alla vendita di prodotti diversi per origine, provenienza, qualità o quantità da quelli dichiarati o pattuiti. L'univocità e l'idoneità degli atti compiuti, valutate ex ante secondo il criterio dell'id quod plerumque accidit, sono elementi essenziali per la configurabilità del tentativo, a prescindere dall'effettiva messa in vendita del prodotto contraffatto. La detenzione di merce recante un'etichettatura contraffatta, anche se non ancora immessa nel circuito commerciale, integra pertanto il tentativo di frode in commercio, in quanto dimostrativa della successiva destinazione alla vendita di prodotti con caratteristiche diverse da quelle dichiarate. Ai fini della responsabilità dell'imputato, è sufficiente l'accertamento della sua posizione all'interno dell'esercizio commerciale in cui la merce contraffatta è stata rinvenuta, non essendo necessari ulteriori accertamenti sulla sua diretta partecipazione alla contraffazione, atteso che tale condotta rientra nei rischi tipici connessi alla sua attività imprenditoriale. Tuttavia, qualora il giudice di appello abbia erroneamente omesso di esaminare la censura relativa all'applicazione della pena detentiva invece di quella pecuniaria, prevista in via alternativa dall'art. 515 c.p., si impone l'annullamento della sentenza con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello per un nuovo esame di tale profilo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/05/2014 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il P.M., in persona del Sost. Proc. Gen. Dr. ((omissis)), che ha concluso, chiedendo dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 05/05/2014 la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza del Tribunale di Milano, emessa in data…

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