Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che commette gravi e reiterate condotte di violenza e abuso nei confronti di soggetti sottoposti alla sua autorità, anche se destinatario di un provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio, può essere sottoposto a misura cautelare personale, in quanto il pericolo di reiterazione del reato non è escluso dalla temporanea cessazione dell'esercizio delle funzioni pubbliche, attesa la possibilità di ripresa dell'attività lavorativa e la gravità delle condotte violente poste in essere, che integrano reati contro la persona oltre che contro la pubblica amministrazione. In tali casi, la scelta della misura cautelare più adeguata deve essere effettuata dal giudice sulla base di una valutazione complessiva della personalità dell'indagato, della gravità e modalità di realizzazione dei fatti, nonché della concreta possibilità di reiterazione dei reati, senza che sia necessario motivare specificamente sull'inadeguatezza di misure meno afflittive, purché la motivazione dia conto della proporzionalità della misura applicata rispetto all'entità del fatto e alla pena da irrogare.