L'acquisto di materiale pirotecnico, intrinsecamente pericoloso, comporta per l'acquirente un obbligo di diligenza e controllo nell'utilizzo da parte di terzi, al fine di prevenire il verificarsi di eventi lesivi. Tale obbligo di garanzia non può essere eliso dalla mera circostanza dell'intervenuta maldestra utilizzazione dei fuochi d'artificio da parte di un soggetto diverso dall'acquirente, atteso che il rischio di un uso improprio e dannoso del materiale pirotecnico è agevolmente prevedibile. Pertanto, l'acquirente di fuochi d'artificio risponde a titolo di colpa concorrente per le lesioni cagionate a terzi in conseguenza del loro utilizzo, non potendo invocare l'affidamento nel corretto comportamento di chi materialmente ha attivato il materiale pericoloso. La responsabilità dell'acquirente sussiste anche qualora non abbia fornito adeguate istruzioni sull'uso del materiale pirotecnico, essendo tenuto a tale incombente al fine di prevenire eventi dannosi. Ove sia sopravvenuta la prescrizione del reato, il proscioglimento dell'imputato nel merito ai sensi dell'art. 129 c.p.p. è consentito solo quando emerga incontrovertibilmente l'assoluta estraneità dell'imputato al fatto contestato, non essendo sufficiente la mera insufficienza o contraddittorietà della prova.