Consiglio di Stato sentenza n. 10769 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:10769SENT

Massima

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Il titolo abilitativo edilizio, quale presupposto necessario per la realizzazione di interventi edilizi, costituisce oggetto di una disciplina che assurge a principio fondamentale nell'ambito della materia concorrente "governo del territorio" di cui all'art. 117 della Costituzione. La denuncia di inizio attività (d.i.a.) e la segnalazione certificata di inizio attività (s.c.i.a.) rientrano in tale disciplina, essendo sottoposte a specifici requisiti e limiti normativamente previsti. L'amministrazione comunale, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza e controllo, è legittimata ad annullare in autotutela il titolo edilizio abilitativo, anche decorso un considerevole lasso di tempo dalla sua presentazione, qualora accerti la realizzazione di opere edilizie in assenza o in difformità dal titolo medesimo, con conseguente irrogazione della sanzione demolitoria, senza necessità di una specifica motivazione circa la sussistenza di uno specifico interesse pubblico al ripristino della legalità violata. Ciò in quanto l'adozione del provvedimento di demolizione costituisce una determinazione vincolata e doverosa, a fronte dell'accertata abusività dell'intervento edilizio, non suscettibile di essere legittimato dalla presentazione della d.i.a. o della s.c.i.a., ove le caratteristiche costruttive, dimensionali e funzionali dell'opera realizzata integrino un intervento di nuova costruzione, sottoposto al regime del permesso di costruire. La valutazione circa la natura e la consistenza dell'opera, ai fini della individuazione del corretto titolo edilizio abilitativo, deve essere effettuata avendo riguardo non solo al rapporto funzionale di accessorietà con l'edificio principale, ma anche alle caratteristiche dell'opera in sé sotto il profilo dell'autonomo impatto urbanistico sul territorio, dell'assenza di autonoma destinazione del manufatto pertinenziale, dell'incidenza sul carico urbanistico e della modifica all'assetto del territorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/12/2023

N. 10769/2023REG.PROV.COLL.

N. 09666/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9666 del 2019, proposto dal sig. Giuseppe Fimiani, rappresentato e difeso dall’avvocato Vincenzo Scarano, con domicilio eletto presso lo studio Placidi in Roma, via Barnaba Tortolini, n. 30 e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Castel San Giorgio, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Giorgio Chirico, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania, Sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda) n. 485/2019, pubblicata …

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