Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3425 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:3425SENT

Massima

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Il diniego di condono edilizio per opere abusive realizzate in aree vincolate sotto il profilo paesaggistico è legittimo qualora l'intervento edilizio non rientri tra quelli di minore rilevanza (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) indicati nell'allegato 1 del d.l. n. 269/2003, anche in assenza del parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. L'amministrazione comunale è tenuta a esaminare la domanda di condono esclusivamente in base alle norme che regolano lo specifico condono richiesto, senza poter invocare la disparità di trattamento rispetto a domande accolte in base a diversa normativa. Il rapporto tra il preavviso di rigetto e il provvedimento finale non richiede un'assoluta identità di contenuti, essendo sufficiente che il provvedimento conclusivo si inscriva nello schema delineato dalla comunicazione ex art. 10-bis della l. n. 241/1990, avendo il privato avuto la possibilità di interloquire efficacemente nel corso del procedimento. L'atto con cui l'amministrazione comunica l'avvio dell'iter repressivo dell'abuso, a seguito del diniego di condono, non è un provvedimento autonomamente impugnabile, in quanto privo di efficacia lesiva diretta e immediata della sfera giuridica del privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/02/2024

N. 03425/2024 REG.PROV.COLL.

N. 02030/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2030 del 2021, integrato da motivi aggiunti, proposto da ((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, Lungotevere dei Mellini n. 17;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso gli uffici dell’Avvocatura capitolina in Roma, via del Tempio di Giove n. 21;

per l'annullamento,

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