Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10496 del 8 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10496PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di critica, pur se espresso in termini aspri e fortemente polemici, non integra il reato di diffamazione quando l'autore delle espressioni controverse si limiti a rappresentare, secondo la propria obiettiva percezione, fatti e comportamenti che ritiene censurabili, in un contesto di conflittualità giuridica tra le parti, senza eccedere i limiti della continenza e della pertinenza. Ciò in quanto il diritto di critica, quale manifestazione della libertà di espressione, costituisce causa di giustificazione della condotta, purché l'esercizio di tale diritto non sia finalizzato al mero intento di ledere l'altrui reputazione, ma risponda all'esigenza di denunciare condotte ritenute scorrette o irregolari, anche se tali valutazioni si rivelino in seguito parzialmente erronee o eccedenti. Pertanto, la mera formulazione di giudizi personali, ancorché aspri e fortemente critici, non integra il reato di diffamazione quando l'autore delle espressioni controverse agisca in un contesto di conflittualità giuridica tra le parti, senza eccedere i limiti della continenza e della pertinenza, e la determinazione alla condotta non sia il frutto di una scelta autonoma e ponderata, ma consegua alla comunicazione di fatti oggettivi che legittimano l'esercizio del diritto di critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 16/11/2016 dal Tribunale di Biella;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Perelli Simone, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) ricorre avverso la pronuncia indicata in epigrafe, recante la…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.