Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36133 del 4 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:36133PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) richiede la prova di una condotta fraudolenta che abbia determinato un danno patrimoniale effettivo per la pubblica amministrazione. Pertanto, qualora il servizio sia stato comunque assicurato e non vi siano elementi per dimostrare una falsa prospettazione delle spese sostenute, non può configurarsi il reato di truffa, essendo il rapporto tra l'ente pubblico e il privato inquadrabile nell'ambito di un contratto a titolo oneroso. Inoltre, la mera intestazione fittizia di beni (art. 512-bis c.p.) richiede la prova della finalità elusiva delle misure di prevenzione, non essendo sufficiente la sola simulazione di natura civilistica, laddove emerga un'alternativa e valida finalità, come l'impossibilità per il soggetto di iscriversi all'albo e sottoscrivere convenzioni a causa di precedenti penali. Infine, la riqualificazione di condotte inizialmente contestate come malversazione in appropriazione indebita presuppone l'analitica indicazione del quantum delle somme oggetto di appropriazione, non essendo sufficiente la mera indeterminatezza dell'ipotesi accusatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/01/2021 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere VERGA GIOVANNA;
lette le conclusioni del PG SECCIA DOMENICO che ha chiesto il rigetto del ricorso;
Ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in …

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