Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18222 del 30 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18222PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati di falso, truffa e frode fiscale si configura quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo tra più soggetti, che abbiano predisposto un sistema organizzato e strutturato per la realizzazione di una pluralità di reati-fine, avvalendosi di una rete di complicità e di una specifica ripartizione di compiti, anche con il coinvolgimento di pubblici ufficiali corrotti. La stabilità e la varietà delle iniziative criminose, nonché la permanenza dei legami tra i partecipi, sono elementi significativi dell'esistenza del sodalizio illecito, il cui programma trascende il mero concorso di persone nel reato, essendo destinato a protrarsi nel tempo con modalità già sperimentate. La responsabilità per il delitto associativo può essere affermata anche in assenza di una formale struttura organizzativa, qualora emerga un vincolo associativo effettivo e duraturo, finalizzato alla realizzazione di una serie indeterminata di reati, con una ripartizione di compiti e ruoli tra i partecipi. La motivazione della sentenza di condanna per associazione a delinquere può ritenersi adeguata quando faccia proprio il percorso argomentativo della pronuncia di primo grado, in assenza di specifiche censure da parte del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 8429/2007 CORTE APPELLO di ROMA, del 17/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 28 settembre 2004, dichi…

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