Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di rinvio, nel riformare completamente la decisione impugnata a seguito di cassazione per motivi di merito, ha il potere-dovere di statuire direttamente sulle domande proposte dalle parti, senza limitarsi a confermare o riformare la sentenza di primo grado. Pertanto, la mancata pronuncia sulla domanda di restituzione formulata dalla parte soccombente in primo grado non integra un vizio di omessa pronuncia, atteso che tale obbligo restitutorio sorge automaticamente quale effetto conseguenziale della riforma della sentenza. Inoltre, la compensazione tra crediti e debiti derivanti dal medesimo rapporto giuridico non è regolata dalle norme sulla compensazione in senso tecnico, ma può essere effettuata d'ufficio dal giudice in sede di accertamento della fondatezza della domanda, non essendo necessaria l'autonomia dei contrapposti rapporti di credito e debito. Infine, il versamento di un ulteriore contributo unificato da parte del ricorrente soccombente è subordinato alla verifica, da parte dell'amministrazione giudiziaria, della debenza in concreto di tale contributo, in assenza di cause originarie o sopravvenute di esenzione.