Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1476 del 14 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1476PEN

Massima

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Il tentativo di furto aggravato si configura quando l'azione delittuosa è stata interrotta grazie al monitoraggio e all'intervento di soggetti preposti alla sorveglianza, i quali hanno impedito il conseguimento dell'autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva da parte degli agenti, non essendo questa ancora uscita dalla sfera di vigilanza e controllo del soggetto passivo. In tali casi, la condotta non può essere qualificata come furto consumato, ma solo come tentativo, in quanto gli autori non hanno potuto realizzare integralmente il disegno criminoso a causa dell'intervento di terzi che hanno impedito il perfezionamento del reato. Lo stato di necessità, invece, non può essere invocato per giustificare il reato di furto in presenza di una mera difficoltà economica permanente, non connotata da un pericolo imminente di danno grave alla persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/10/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BARBARA CALASELICE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. EPIDENDIO Tomaso, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;
L'avvocato (OMISSIS), insiste per raccoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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