Il Comune, nel modificare il piano del commercio su aree pubbliche, è tenuto a seguire le medesime modalità procedurali previste per la sua iniziale adozione, tra cui il previo coinvolgimento delle associazioni di categoria interessate, al fine di raccogliere tutti gli elementi utili per operare una scelta ponderata. Il mancato rispetto di tale adempimento istruttorio, richiesto dalla legge regionale, determina l'illegittimità del provvedimento di modifica del piano, in quanto viola il principio di partecipazione e di completezza dell'azione amministrativa. L'amministrazione comunale non può procedere unilateralmente alla modifica del piano del commercio senza assicurare il previo coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza dei commercianti e dei consumatori, le quali devono essere messe in condizione di esprimere il proprio parere e di contribuire attivamente al procedimento decisionale, in ossequio al principio di sussidiarietà orizzontale sancito dall'art. 118 della Costituzione. La mancata acquisizione del contributo delle categorie interessate, infatti, compromette la ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti e rende il provvedimento di modifica del piano del commercio carente sotto il profilo istruttorio e motivazionale. Pertanto, il Comune è tenuto a rinnovare il procedimento di modifica del piano del commercio, assicurando il previo coinvolgimento delle associazioni di categoria, al fine di adottare una decisione pienamente conforme ai principi di partecipazione, buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa.