Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12099 del 18 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12099PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della decisione impugnata, è tenuto a verificare la logicità e la coerenza dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di merito, senza poter procedere ad una rivalutazione complessiva del quadro probatorio. Il vizio di motivazione denunciabile in cassazione deve avere carattere di macroscopica evidenza, essendo precluso al giudice di legittimità un sindacato sulla adeguatezza e sulla rispondenza delle argomentazioni del giudice di merito alle risultanze processuali. In tema di misure cautelari personali, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per i reati di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., opera una presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, che può essere superata solo mediante la dimostrazione di eventi risolutivi che rendano oggettivamente impossibile la prosecuzione del contributo dell'indagato all'organizzazione criminale, senza che il giudice sia tenuto a una motivazione particolarmente onerosa in assenza di elementi idonei a vincere tale presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Cu. Do. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro, in data 25.10.2007;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Monetti Vito, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;

Udito il difensore Avv. Cerabona Michele, in sostituzione dell'Avv. Armando Veneto, il quale ha concluso chiedend…

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