Il parere vincolante della Soprintendenza, reso oltre il termine perentorio di novanta giorni previsto dalla legge, non è idoneo a fondare il diniego dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria, in quanto tale parere tardivo non è vincolante per l'amministrazione procedente, la quale è tenuta a valutarne autonomamente gli aspetti paesaggistici dell'opera oggetto di istanza di accertamento di conformità. Pertanto, il provvedimento di diniego dell'autorizzazione paesaggistica e l'ordine di demolizione adottati sulla base del parere tardivo della Soprintendenza sono illegittimi per carenza di istruttoria e di motivazione. L'istituto del silenzio assenso di cui all'art. 17-bis della legge n. 241/1990 non trova applicazione nel procedimento di autorizzazione paesaggistica in sanatoria di cui all'art. 167 del d.lgs. n. 42/2004, trattandosi di un procedimento ad istanza di parte, caratterizzato da una dinamica procedimentale verticale tra amministrazione e privato, e non da una fase decisoria pluristrutturata tra amministrazioni pubbliche.